Il curioso aneddoto della consegna del Championship Ring sul circuito di Portimao

Dopo 15 anni per la prima volta Gianfranco Quartaroli racconta il curioso aneddoto che lo lega alla consegna del Championship Ring al campione del mondo 2009 di Superbike,l'americano Ben Spies.

 


 

Circuiti Gioielli era già entrata nel mondo SBK nel 2008 grazie alla realizzazione della collezione di gioielli a marchio 41 per il pilota giapponese e nuovo portacolori del team Ducati Noriyuki Haga. Per la stagione 2009 e fino al 2010 Gianfranco Quartaroli firmò il contratto di licensing della prima collezione di gioielli a marchio SBK.



La novità assoluta era la consegna al futuro campione del mondo Superbike del “Championship Ring”. Il Championship Ring, inoltre, per il Natale 2009, fu  disponibile in replica, costruito in argento e smalti, per tutti gli appassionati/e e i collezionisti del merchandising ufficiale SBK.

 

                                                        Ben Spies

 

Dice Gianfranco Quartaroli:

"Era l'anno della battaglia fino all'ultima curva tra il giapponese Noriyuki Haga e l'americano Ben Spies,il titolo mondiale sarebbe stato assegnato all'ultimo Gran Premio che si svolgeva a Portimao in Portogallo.



Sinceramente io tifavo Nori,in quel momento Circuiti era partner commerciale, realizzavo e vendevo i gioielli col suo numero 41 e non si poteva non amarlo,era un pilota unico,simpatico,funambolico in pista un vero e proprio personaggio,chi non ricorda l'intervista tra gara 1 e gara 2 quando alla domanda della giornalista: che tipo di allenamento particolare facesse Haga rispose simpaticamente:allenamento solo chiavare!


                              Noriyuki Haga e Gianfranco Quartaroli

Aspettavo di sapere dall'organizzazione il nome del vincitore del mondiale per inciderlo sui fianchi dell'anello,ma siccome il campione sarebbe stato nominato all'ultimo momento l'incisione non si poté fare.



Quindi cercai di corsa un volo diretto in Portogallo per il sabato e nella fretta mentre mi recavo all'aeroporto pensai: ma non ho nemmeno un DDT(documento di trasporto) dell'anello! Bisogna considerare che l'anello aveva un valore di 30mila euro e quindi ho pensato subito al peggio,se me lo trovano ai controlli senza bolla di accompagnamento potrebbero sequestrarmelo...sarebbe saltata la consegna e avrei dovuto pagare pure una penale oltre alla figuraccia!

 


Non sapevo cosa fare,dove nasconderlo,era anche grosso, l’anello in oro  pesava circa 40 grammi!

Intanto il tempo passava ed era quasi ora d'imbarcarsi,ad un certo punto prendo una decisione:lo metto al dito al contrario con la testa all'interno del palmo della mano in modo che il gambo sul dito sembrasse una fede matrimoniale larga.

Il momento arrivò,dovevo passare sotto al metal detector,suonerà o non suonerà,cominciai a sudare freddo...anello al dito,pugno chiuso e passai indenne i controlli!

Arrivato a destinazione mi recai in Hotel con tanto di anello che mi portai dietro ovunque stando attento a tutto e tutti.

Finalmente arrivò la domenica,ero piuttosto eccitato e teso,c’era in ballo il titolo mondiale e la consegna dell'anello davanti a tutti i giornalisti e le televisioni del mondo;prendo un taxi e vado al circuito.


Le cose non si mettono bene per Haga che si ritira in gara 1 e Ben Spies vince matematicamente il Mondiale SBK 2009 nonostante il secondo posto di Nori in gara 2.



All'inizio di gara 2 l'organizzazione mi chiama e per la mia sicurezza visto il valore dell'anello vengo scortato dai body guard in una sala d’attesa del circuito con maxi schermo in modo da seguire la gara e non sbagliare i tempi della consegna;passano pochi minuti e chi arriva nello stesso ufficio? 



Le ombrelline dell'evento,delle bellissime ragazze dell'est con tute bianche attillatissime stile Eva Kant e tacco 12...mi ritrovo quindi da solo,con l'anello della premiazione e le ragazze.

Cominciamo a chiacchierare e quando spiego cosa facevo li,le ragazze,curiose,vogliono vedere l'anello:a questo punto mi chiedono di provarlo,fare fotografie e io come avrei potuto dire di no?

Cominciai nuovamente a preoccuparmi perchè il tempo stringeva,a breve avrei dovuto fare la consegna e le ragazze continuavano a passarsi l'anello di mano in mano,ma se disgraziatamente  fosse caduto si sarebbe rovinato! Ma ripeto come avrei potuto dire di no a quelle bellissime ragazze?

Ad un certo punto vengo avvisato:tocca a me.

Vengono a prendermi e mi accompagnano sul palco della premiazione e finalmente mentre consegno l’anello a Ben Spies spiego le caratteristiche,il fresco campione del mondo  stupito dalla bellezza e imponenza del gioiello mi ringrazia.



Quella volta mai “detto” non fu più calzante: tutto è bene quel che finisce bene!”



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