Gioielli per donne e uomini duri

Il rugby é lo sport di squadra e di sacrificio che negli ultimi tempi recita il ruolo di principale antagonista del calcio.






E' uno sport fisico, duro, ma sempre leale: è una disciplina per veri gentiluomini. Alzi la mano chi ha sentito parlare di scontri fra tifosi o giocatori (al di là dei contatti di gioco) durante un incontro di rugby: nessuno.Poi c'è l'immancabile terzo tempo: una volta conclusosi il match, i giocatori delle due squadre festeggiano tra di loro, indipendentemente dal risultato, a suon di allegria, tra un sorso di birra e un altro, un commento post-partita e una mangiata.







In altri sport una situazione simile è impensabile. Perché il rugby ha dei valori. Altre discipline no.E' l'altra faccia del pallone, quella ovale.





A rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma in particolare con la testa e con il cuore (Diego Dominguez, ex Naz. Italia)
La più bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport che allena alla vita (John Kirwan ex allenatore Naz. Italia)








Il rugby è uno stile di vita. Se la pensi in questo modo, lo puoi vivere come un divertimento. Non è vero che si deve soffrire per giocarlo (Mauro Bergamasco, Naz. Italia)
Nel rugby i valori dell’uomo e dell’atleta sono inscindibili (Massimo Giovanelli)
Il rugby è diventato anche uno sport femminile.
Perché una donna gioca a rugby? La risposta è immediata e si trasforma in un’altra domanda: «Perché non dovrebbe? Il rugby non ha sesso, insegna valori che uomini e donne dovrebbero avere nella vita». Così dice Diletta Nicoletti, seconda linea del Rugby Rimini.



Si diceva: è un gioco maschio. « Non è un gioco maschio. È un gioco di contatto. Che poi l’abbiano sempre fatto gli uomini, è un altro conto. Come dall’altra parte ci sono stereotipi sui ballerini. Per me sono l’espressione della forza e della potenza». C’è ancora questa chiusura nel mondo del rugby per le donne? «I rugbisti si stanno rassegnando al fatto che non è il loro ultimo baluardo nel mondo della maschilità. Maschilità che andrebbe a mio avviso dimostrata in modo diverso». 

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