Gianfranco Quartaroli tra i finalisti di Ridefinire il gioiello 2024

L’artista orafo piemontese Gianfranco Quartaroli è tra i finalisti del concorso organizzato da Ridefinire il Gioiello.



Ridefinire il Gioiello nasce a Milano nel 2010, ideato e curato da Sonia Patrizia Catena per diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo, caratterizzato da materiali innovativi e sperimentali, coinvolti in un processo creativo dove il valore aggiunto lo fa l’idea. 

Ogni anno è indetto un concorso con una tematica a cui segue una selezione. Solo i selezionati, scelti dalla giuria, sono portati in mostra in determinati spazi e gallerie.


tema 2023-2024

Il nodo - l'intreccio - il legame 

 


 #ridefinireilgioiello9

Gli artisti finalisti selezionati dalla giuria parteciperanno all’importante mostra collettiva che si terrà al Museo del Bijou di Casalmaggiore | 23 marzo - 9 giugno 2024

 

Nella giornata inaugurale di sabato 23 marzo 2024 (ore 16.30) verranno proclamati i vincitori dei Premi Speciali. 

Dal 2010 il concorso Ridefinire il Gioiello ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali, coinvolti in un processo creativo dove il valore aggiunto lo fa l’IDEA.

 


La nona edizione di Ridefinire il Gioiello chiede agli artisti di pensare e progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou.Il concorso ha l’obiettivo di mettere in scena le potenzialità intrinseche del museo e degli oggetti in esso conservati, un luogo, memoria del passato, che non cristallizza solo anelli, collane, bracciali, orecchini, ma diventa spazio creativo e dinamico, capace di generare nuove tendenze e fonte inesauribile d'ispirazione per il gioiello contemporaneo.

 

Il museo diventa così promotore di nuove narrazioni attraverso un meccanismo capace di mettere in connessione, mondi, stili, epoche e creazioni differenti: il bijou del passato in dialogo con il gioiello contemporaneo. La tradizione in relazione alla sperimentazione.

 

Tema 9 edizione

 

L'obiettivo è di reinterpretare la forma e il significato del nodo attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la propria ricerca artistica.

 

IL NODO - L'INTRECCIO - IL LEGAME

Legare, annodare significa unire, collegare due oggetti, metterli vicini e farli procedere insieme. Il nodo, sin dai tempi antichi, è simbolo di unione e vincolo tra due persone in quanto associato alla parola amore, proprio per sottolinearne la natura del legame.

Un nodo morbido che unisce ma non stringe e che ricorda, per le sue fattezze, il simbolo matematico dell’infinito (un otto rovesciato).

I nodi possono nascere anche dall’incontro di più fili, dando vita ad una vera e propria rete di legami, che per la loro complessa e definita struttura, risultano essere spesso indissolubili.

Una rete infinita di combinazioni, incontri inaspettati che possono tessere le fila di un’indistruttibile composizione, andando a formare anche un tessuto o un tappeto composto da un intreccio fra trama e ordito. L’antica pratica artigianale del tessere può valorizzare l'aspetto metaforico dell’intreccio, del nodo, della trama, ovvero quegli elementi che uniscono, connettono o che, al contempo, possono rappresentare un limite. Il filo ha un potere magico, quello di ricucire le lacerazioni dell’esistenza e di tenerci legati.

Gianfranco Quartaroli partecipa con le due creazioni intitolate "Nodi di dolore".


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