Intervista all'orafo-calciatore Gianfranco Quartaroli

Gianfranco Quartaroli non è solo il fondatore del marchio Circuiti gioielli,l'artista e gioielliere valenzano è stato infatti un calciatore professionista.






Gianfranco dove hai iniziato la tua carriera calcistica?

Ho iniziato nei settori giovanili del Toro e del Novara. 



A Torino furono un paio di anni di sacrifici non indifferenti;avevo solo 12 anni e ricordo che uscivo da scuola alle 12.40 correvo in stazione a prendere il treno delle 12,50.
Sul treno mangiavo due panini e bevevo una Coca-Cola…




Scendevo a  Porta Nuova prendevo il pullman numero 61,arrivavo al campo sportivo Gianni Agnelli,facevo allenamento e tornavo sempre in treno ,erano gli anni dei grandi scioperi,i telefoni cellulari non esistevano…rientravo a casa quasi sempre verso le 23-24…



Ma erano anche gli anni in cui il Toro vinse il suo settimo scudetto,




Ricordo che noi del settore giovanile avevamo una tessera omaggio per vedere le partite della prima squadra e non potrò mai dimenticare la mia felicità,l’entusiasmo della Maratona e del Comunale intero,tutto granata per l’occasione, nell’ultima partita contro il Cesena per la vittoria del tricolore.



Arrivavo a casa a mezzanotte..3 volte la settimana piu' la partita...di quella "nidiata" ricordo Giuseppe Argentesi che poi fece un'ottima carriera.





In quali societa' hai militato?


Ho iniziato ad allenarmi e a giocare sul "serio" in prima squadra nel Mantova in serie C a 17 anni.





Rosa A.C.Mantova 




 

 
 

 
 
 

 
 
Dopo Mantova andai a Ravenna,l'anno in cui conobbi il mio amico del cuore col quale abitai per un anno:
Marco Nappi.






Stagione 1984-85,quell'anno vincemmo il campionato e sfiorammo la finale di Coppa Italia perdendo ai rigori a Posillipo al ritorno in un clima da far-west come racconta l'allora Direttore Generale Gianluca Pecchini oggi D.G.della Nazionale Cantanti e Vice Presidente del Mantova Calcio.
 
 
 

 
 


















 
 




Un'esperienza fantastica quella in Romagna,ricordo ancora quando arrivammo allo stadio da vincitori e mezza citta' era li' ad aspettarci,i primi brividi...




Disputammo diverse amichevoli di lusso; contro il Milan di Nils Liedholm,il Bologna di Marocchino,il Cesena di Cravero e Agostini



il Rimini di Arrigo Sacchi.






Col Bologna vincemmo 4-1 davanti a 10.000 spettatori,


tripletta di Marco Nappi e goal mio all'incrocio dei pali: un boato!


Un’annata che rimarrà impressa nella mia mente e nel mio cuore per tutta la vita,fu anche l’anno dei primi amori…
 
 
 
Cena serata premiazioni vittoria Campionato

 




La rosa del Ravenna Calcio vincitore del campionato.




Dopo Ravenna una serie di circostanze sfortunate fecero si che invece di finire in compagnia atleti a Bologna finii al Battaglione Alpini Susa a Pinerolo;



Fu l’anno della storica amichevole di agosto 1985 contro il Penarol,il club uruguaiano di Montevideo,giocai le prime 7 partite di campionato con un solo goal all'attivo ,ma di una certa rilevanza avendo risposto alla rete dell'ex milanista Ugo Tosetto soprannominato il Keegan della Brianza e poi con goal del mitico Ezio Bertuzzo,ex bandiera dell'Atalanta.
Da notare che nelle fila del Borgoticino militava il Professor Piero Volpi che in seguito divenne medico dell’Inter.
 
 
 

 
 
 
 

 
 



 
 

 
 

 
 
purtroppo il capitano della caserma,che odiava il calcio,decise di non darmi piu' i permessi per andare ad allenarmi e di conseguenza feci poche presenze.





Dopo Pinerolo mi trasferii a Savona.
A Savona giocai con Patrick Panucci,oggi osservatore del Torino Calcio, fratello di Christian,Giuliano Musiello ex Juventus,Atalanta e Roma.





 

 
 
 

 
 
 

 
 

 
 
e l'anno successivo tramite il mio procuratore andai a giocare a Mazara del Vallo del Presidente Elio Abbagnato padre dell'étoile Eleonora e Valerio Majo direttore sportivo,ex Napoli,Palermo,Catanzaro,Bari nonché campione del mondo con la Nazionale Militare nel 1992.




Altra grandissima esperienza,inizialmente ebbi qualche difficolta' perchè non ero abituato a giocare sui terreni in terra battuta.



Tutte le domeniche c'erano dai 2 ai 5mila spettatori,si giocava a Caltanissetta,Ragusa,Palermo,Gela,Acireale,Enna


 


il livello del campionato era molto alto,c’erano tantissimi calciatori che avevano militato in serie A e serie B.



Tra l’altro ogni tanto veniva a vedere gli allenamenti Zdenek Zeman essendo residente a Palermo,amico del nostro mister Arcoleo e in quel periodo momentaneamente disoccupato.




 

 
 
Poi la Biellese e come posso dimenticare l'esperienza a Castiglione delle Stiviere sponsorizzato Pata dove ebbi la fortuna di giocare in amichevole davanti a oltre 6.000 persone contro il Napoli di Diego Armando Maradona vincitore dello scudetto 1986-87.












E come dimenticare l’amichevole con la nazionale del Canada con tanto di inni nazionali!





Ricordi qualche calciatore o allenatore in particolare?

Be' negli anni sono stati tantissimi,il primo in assoluto rimane Marco Nappi,rientrato dalla Cina causa covid e oggi mister col quale mi sento spesso;ma sono stati tantissimi  gli esempi che mi hanno migliorato sia come uomo che come calciatore,forse ai piu' giovani i nomi che andro' a elencare non dicono nulla,ma posso assicurare che ognuno di loro per me è stato un po' come un padre...


Oggi con internet basta digitare nome e cognome per vedere la splendida carriera tra serie A e serie B di questi atleti;
Sergio Girardi,ex portiere di Inter e Genoa,Giovanni Botteghi,Oscar Lesca,Sauro Catellani,Giuliano Musiello,Nerio Ulivieri,Pasquale Borsellino,Doriano Pozzato,Manlio Zanini,Pasquale Fanesi,Giancarlo Olivotto,Lorenzo Frison,Ezio Bertuzzo...
Tra i mister ho un bellissimo ricordo di Dino Binacchi,Ignazio Arcoleo e Franco Panizza,noto per il famoso goal a San Siro nell'ultima di serie A del Mantova nella stagione 1971-72,che consentì alla squadra biancorossa di battere il Milan in casa.







Si parla tanto anche oggi di stranieri,ne ricordi qualcuno in particolare?

Si certo,l'anno di Savona legai in particolar modo con un grande centrocampista brasiliano Carlos Alberto Amaro detto Carlinhos,ex compagno di squadra di Cerezo nell'Atletico Mineiro,praticamente un fenomeno,riusciva a far goal da calcio d'angolo calciando di collo esterno destro.






Che rapporto hai coi social network?

Per quanto riguarda il calcio mi ha dato la possibilita' di ritrovare tantissimi ex compagni di squadra e amici dei quali avevo perso le tracce:Pierangelo Avanzi ex Cremonese,Antonio Podda,Stefano Atzeri,Piero Giacalone(oggi match analyst),Roberto Distefano,Marco Mirisola ex Casale e Perugia,Fabio Albinelli ex Bologna e tanti altri.






Per quanto concerne il lavoro sono fondamentali,ormai la "battaglia commerciale" si gioca li',i social network sono mezzi potenti di comunicazione e di conseguenza siamo molto attivi sui nostri profili Facebook e Instagram.




 

 
 

 
 

 
 
 
Hai mai avuto degli idoli?

Si certo,come tutti i bambini che si avvicinano al gioco del calcio ho avuto anche io i miei idoli.
La particolarita' è che sono sempre stato attratto dai calciatori un po' ribelli,naif e rock,coi capelli lunghi,che ' poi e' un po' il mio look;da Ezio Vendrame,Gianfranco Zigoni,Mario Kempes,el Trinche  Carlovich il preferito da Maradona per arrivare a Claudio Paul Caniggia;un altro calciatore che ho sempre amato e che non viene ricordato tantissimo è Jay Jay Ococha.
Ho sempre adorato vedere in campo la coppia di bomber Pulici-Graziani,si completavano l’uno con l’altro,un esempio di amicizia ed abnegazione.




Qual è il calciatore attuale a cui assomigli maggiormente?

Senza alcun dubbio due in particolare, la stella francese Kylian Mbappe' e Vinicius del Real Madrid sono i calciatori con le caratteristiche più simili alle mie,sia fisiche che di velocita' ed esplosività,inoltre prediligono partire da sinistra come piaceva fare a me,anche se venivo utilizzato più di sovente alto a destra nel 4-3-3;sicuramente nel calcio di oggi i giocatori con queste peculiarità sono giustamente molto piu' tutelati dagli arbitri,una volta venivamo presi di mira al limite dell'abbattimento.


Hai qualche rammarico?

Mah…sinceramente ci ho pensato tante volte…avrei potuto fare di più? Forse si,ma è difficile dirlo…Ricordo per esempio che in un’intervista alla RAI Ricky Albertosi,dopo un Ravenna-Vis Pesaro,parló molto bene di me dicendo che avevo il futuro assicurato…ma non fu l’unica volta che ebbi attestati di stima dagli addetti ai lavori…per esempio dopo i due anni al Toro andai a fare un provino al Combi per la Juventus,ricordo che feci una partita stratosferica e niente meno che Vycpalek,allora responsabile del settore giovanile,venne nello spogliatoio e mi disse che dal giorno successivo avrei dovuto presentarmi agli allenamenti;avevo 14 anni erano 2 anni che andavo avanti e indietro a Torino,a scuola non andavo benissimo,i miei genitori si stavano separando…avevo un sacco di pressioni e decisi di rinunciare.
 
 

 
Forse calcisticamente sono maturato un po’ tardi,quando si è giovani,si è lontani da casa non si hanno “guide” e magari da soli per alcuni diventa difficile essere continui nel rendimento,ci si distrae dagli obbiettivi e forse lo è stato anche un po’ per me…poi a volte ci vuole anche un po’ di fortuna…un tempo era molto più difficile emergere,oggi basta fare un bel goal o una bella azione per mettersi in mostra e grazie ai social ed internet si diventa “virali” in poco tempo con contratti e valutazioni faraoniche,comunque qualche soddisfazione me la sono tolta e sono abbastanza contento dei risultati ottenuti.






A fine carriera sei rimasto ancora nel mondo del calcio?

Ho smesso di giocare a 38 anni giocando negli ultimi anni a livello locale tra Grignasco,Sunese,Barengo,Cerano,Vespolate,Cristinese,Veveri e sono rimasto nel "giro" come Direttore Sportivo per 5 anni vincendo altri 3 campionati da calciatore e due da direttore sportivo,
 
 

 
 
 

 
 
 

 
 
 

 
 
A.S.Sunese Calcio

 
 
 

 
 
poi pero' ho dovuto lasciare perche' il lavoro occupa gran parte del mio tempo,ho aperto il primo e unico negozio di gioielli e souvenir di Novara ai piedi della Cupola di San Gaudenzio dove svolgo anche l'attività di perito orafo,tuttavia seguo sempre il calcio e lo sport in generale spesso fonte di ispirazione delle mie creazioni firmate CIRCUITI in vendita sul mio e-commerce.
 

 
 
Gianfranco Quartaroli e Cafu al Mugello

 
Il connubio lavoro-calcio mi ha dato l’opportunità di conoscere da vicino tanti calciatori famosi,come i campioni del mondo Antonio Cabrini e Cafu,Giampiero Boniperti,Domenico Volpati,vincitore dello scudetto col Verona, Raffaele Rubino bomber e capitano nella storica promozione del Novara in Serie A
 
 
Raffaele Rubino e Gianfranco Quartaroli


Attilio Tesser e Gianfranco Quartaroli 

 
Pablo Gonzalez e Gianfranco Quartaroli

 
 
Pietro Lo Monaco e Gianfranco Quartaroli

 
 
 

Sergio Borgo vincitore dello scudetto con la Lazio.

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