Altro sequestro di gioielli pericolosi per la salute

E' di oggi la notizia di un altro sequestro di gioielli pericolosi per la salute.
Questa volta in Piemonte e precisamente ad Avigliana







Abbiamo gia' trattato questo argomento piu' volte sul nostro blog.
Un migliaio di prodotti pericolosi per la salute, per un valore di circa 5 mila euro, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza in una attività commerciale di Avigliana.
Si tratta di centinaia di piercing, collane, braccialetti e orecchini realizzati con materiali non certificati e, quindi, in grado di rilasciare sostanze tossiche.







Il titolare dell'attivita',un cittadino di origini cinesi,rischia sanzioni per oltre 7mila euro.
Chiunque di noi, più o meno frequentemente e più o meno consapevolmente, acquista prodotti di origine cinese. Diffusissimi e a prezzi concorrenziali, da anni ormai i nostri mercati sono letteralmente invasi dalle importazioni cinesi: dalle pelletterie all’oggettistica, dai giocattoli ai cosmetici, dall’elettronica al tessile; ma diffusione e prezzi limitati nascondono talvolta problemi di illegalità, sfruttamento del lavoro, utilizzo di sostanze nocive alla salute.
Il settore tessile è senza dubbio uno dei più colpiti dal commercio illegale. Ogni anno migliaia di tonnellate di prodotti contraffatti entrano in Italia e vengono commercializzati per lo più da commercianti ambulanti, creando danni economici e di immagine gravissimi alle aziende detentrici dei marchi. Si calcola che oltre il 30% dei capi d’abbigliamento importati annualmente in Italia siano di provenienza cinese.
I prodotti, oltre ad essere dei clamorosi falsi, sono spesso trattati con sostanze chimiche non idonee al contatto con la cute umana, e possono dare origine a fenomeni allergici o di intossicazione. Un esempio sono le ammine aromatiche, sostanze liberate dai coloranti durante le fasi produttive ed il successivo utilizzo dei capi d’abbigliamento. Queste ammine, assorbite a livello cutaneo, sono ad effetto cancerogeno soprattutto nei confronti della vescica. Secondo la CNA Federmoda, nel 2005 oltre la metà dei prodotti presenti sulle bancarelle era contaminato da questa sostanza, che risulta essere particolarmente abbondante nei capi di colore nero. Anche qui la motivazione sta nei costi di produzione: l’utilizzo di coloranti a basso costo consente risparmi troppo appetibili per non essere rincorsi. I coloranti azoici, responsabili della presenza delle ammine aromatiche, vengono purtroppo utilizzati per la fabbricazione di un gran numero di prodotti contenenti lanacotone e cuoio. Per via dei loro effetti disastrosi sulla salute, sono vietati in Europa: ma evidentemente è impossibile bloccare i flussi di capi “contaminati”.Anche la bigiotteria a basso costo nasconde problemi relativi alla salute: un esempio è dato dalle concentrazioni spesso molto elevate di nickel all’interno di anelli, orecchini o braccialetti (ma anche in fibbie metalliche e borchie di capi d’abbigliamento). Nelle persone sensibili l’esposizione a quantità eccessive di questo metallo può causare reazioni allergiche e gravi dermatiti.




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