Federer-Nadal il duello epico del 2017
Il succeso di Roger Federer in finale contro Rafa Nadal
agli Australian Open ha esaltato i tifosi italiani. Lo svizzero nel
nostro Paese ha da sempre uno zoccolo duro di sostenitori.
"Roger sei stato emozionante e fantastico, come sempre semplicemente unico", scrive Francesco Totti, legato al fuoriclasse svizzero da una sincera amicizia.
Il tennis è uno sport solitario. Non c’è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, nessun angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo.
(Andre Agassi)
Il tennis è ben più di uno sport. È un’arte, come il balletto. O come il teatro. Quando scendo in campo mi sento come Anna Pavlova, o come Adelina Patti, anche come Sarah Bernhardt. Vedo le luci della ribalta, sento i gemiti del pubblico.
(Bill Tilden)
Nessuna palla è uguale a quella che la precede. Nessun colpo è identico a un altro. Ogni volta che ti prepari a riceverne uno devi quindi valutare, in una frazione di secondo, la traiettoria e la velocità della palla e decidere come, con quanta potenza e dove cercare di ribattere.
(Rafael Nadal)
È uno sport crudele. Ti trascina per cinque lunghi set in una finale e poi ti lascia sconfitto
(Roger Federer)
È per questo che amo tanto questo sport, e che il tennis funziona così bene in televisione. Per questo è così palpitante vissuto dal vivo, perché gli stadi non sono immensi, c’è dell’atmosfera, c’è tanta gente ma è insieme intimo. Gli spettatori vedono bene i giocatori, le loro espressioni, sentono tutti i piccoli rumori, c’è questa dimensione del combattimento uno contro uno come nel pugilato, ma a distanza. Poi c’è, come nella boxe, la stretta di mano, come nel pugilato, un modo rispettoso per dire: “Bella partita, ho apprezzato che mi abbia fatto giocare bene. Grazie a te ho potuto esprimermi al meglio”.
(Roger Federer)
"Roger sei stato emozionante e fantastico, come sempre semplicemente unico", scrive Francesco Totti, legato al fuoriclasse svizzero da una sincera amicizia.
Il tennis è uno sport solitario. Non c’è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, nessun angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo.
(Andre Agassi)
Il tennis è ben più di uno sport. È un’arte, come il balletto. O come il teatro. Quando scendo in campo mi sento come Anna Pavlova, o come Adelina Patti, anche come Sarah Bernhardt. Vedo le luci della ribalta, sento i gemiti del pubblico.
(Bill Tilden)
Nessuna palla è uguale a quella che la precede. Nessun colpo è identico a un altro. Ogni volta che ti prepari a riceverne uno devi quindi valutare, in una frazione di secondo, la traiettoria e la velocità della palla e decidere come, con quanta potenza e dove cercare di ribattere.
(Rafael Nadal)
È uno sport crudele. Ti trascina per cinque lunghi set in una finale e poi ti lascia sconfitto
(Roger Federer)
È per questo che amo tanto questo sport, e che il tennis funziona così bene in televisione. Per questo è così palpitante vissuto dal vivo, perché gli stadi non sono immensi, c’è dell’atmosfera, c’è tanta gente ma è insieme intimo. Gli spettatori vedono bene i giocatori, le loro espressioni, sentono tutti i piccoli rumori, c’è questa dimensione del combattimento uno contro uno come nel pugilato, ma a distanza. Poi c’è, come nella boxe, la stretta di mano, come nel pugilato, un modo rispettoso per dire: “Bella partita, ho apprezzato che mi abbia fatto giocare bene. Grazie a te ho potuto esprimermi al meglio”.
(Roger Federer)
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