Narni intitola una via a Jeeg Robot d'Acciaio

Dall'Umbria e precisamente da Narni arriva l'idea di dedicare una via a Jeeg Robot d'Acciaio.



Ecco la vera storia di Jeeg Robot d'Acciaio:
il professor Shiba, noto scienziato giapponese, durante una ricerca archeologica, scopre una antica campana di bronzo appartenuta all'antico popolo Yamatai, soggetto alla perfida regina Himika. Una popolazione che ha sempre fatto come regola di vita la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. 





Il popolo Yamatai non si è estinto, si è ibernato nella roccia in attesa di ritornare in vita: solo la magica campana di bronzo gli permetterebbe di conquistare il mondo: per questo il professore decide di nascondere la campana e approfittando di un grave incidente di laboratorio in cui viene disgraziatamente coinvolto suo figlio Hiroshi, gli miniaturizza nel petto la campana, rendendolo invulnerabile.
Hiroshi cresce senza essere a conoscenza di tutto ciò; diventa un grande campione di Formula 1. Un giorno durante una corsa egli rimane vittima di un grave incidente automobilistico, dal quale rimane incredibilmente illeso: ma nulla gli lascia intuire la sua invulnerabilità.




                                Jeeg in oro bianco e diamanti

In punto di morte il professor Shiba consegna al figlio Hiroshi un pacco contenente un paio di guanti ed un ciondolo a forma di testa di Jeeg. Questi due accessori si rivelano essenziali per la trasformazione del ragazzo in Jeeg. Indossando i guanti speciali ed unendo i pugni, Hiroshi si trasforma in Jeeg, una sorta di super eroe invulnerabile; raggomitolandosi su se stesso avviene poi una seconda trasformazione, che consente al giovane di diventare la testa di Jeeg, il robot d’Acciaio.

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