Nike veste lo sport femminile arabo con pro hijab

La Nike ha messo a punto il suo hijab per lo sport professionistico in collaborazione con la sollevatrice di pesi Amna Al Haddad, campionessa olimpica degli Emirati Arabi, e altre atlete musulmane come la pattinatrice Zahra Lari.







Il ‘Nike Pro Hijab’ è stato realizzato dopo un anno di lavoro in fibra elastica e traspirante per corrispondere alle esigenze delle agoniste.








Capo femminile per eccellenza, la disponibilità, anche nella versione sportiva, di diversi hijab incarna un ventaglio di momenti della vita, e non solo la promozione della pratica sportiva, dell’altra metà del mondo islamico.








Un primo segnale di quanto la Nike stava per annunciare era arrivato con la pubblicazione di un video che celebrava le atlete mediorientali, dalla pattinatrice emiratina Zahra Lari alla schermitrice tunisina Ines Boubakri.





Donne sportive e campionesse di diverse nazionalità, con in comune poco più della provenienza dalla medesima area geografica, riunite in un video promozionale, ma insieme celebrativo, il cui scopo è più chiaro ora che il marchio ha annunciato il lancio di una linea di "hijab", il velo portato da molte donne islamiche, pensato appositamente per le sportive.









Molte le atlete (anche di successo) che indossano il velo. Da Sarah Attar, vista a Londra negli 800 metri, a Kübra Dağlı, campionessa di Taekwondo turca, fino a Ibtihaj Muhammad, schermitrice statunitense arrivata fino al bronzo olimpionico.






Lo sport al femminile al centro dell'attenzione: Nike Pro Hijab il nuovo prodotto del marchio con il baffo. Un velo che entrerà in commercio a partire dall primavera del 2018 e che viene descritto come la risposta a un "cambiamento culturale in atto, che ha visto più e più donne aprirsi allo sport".

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